NBA Recap

Atlanta pialla Phoenix, Morant ed Edwards da urlo, Beal non basta ai Wizards

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Quotidiano riassunto dei principali fatti della notte NBA: gli Hawks spazzano via Phoenix, duello da urlo tra Morant ed Edwards, un Beal da urlo non salva Washington, Indiana cade anche contro dei rimaneggiatissimi Kings. In chiusura le consuete note a margine.


Atlanta pialla Phoenix

Notte da dimenticare per i Suns, che vengono letteralmente spazzati via da degli Hawks che erano privi di John Collins. La partita è stata molto combattuta per quasi tre periodi, poi negli ultimi 12′ di gioco la franchigia dell’Arizona ha un vero e proprio blackout: segna 4 punti in 8 giri d’orologio, subendone invece 26 e cadendo su un -31 che chiude la partita in anticipo. Sconfitta che risulta tutt’altro che pesante sul bilancio di Paul e soci, mentre la vittoria per i Falchi ha grande valore: continua infatti la lotta al quarto posto ad Est con i New York Knicks, mantenendo sempre una lunghezza e mezzo di vantaggio sul sesto posto dei Cletics.
Atlanta fa leva sulle prestazioni di Trae Young (16 punti e 12 assist), Clint Capela, (18 punti e 10 rimbalzi), Bogdan Bogdanovic (16 punti e 6 assist), Danilo Gallinari (16 punti), Lou Williams (16 punti), Onyeka Okongwu (14 punti) e Kevin Huerter (13 punti), con gli ultimi quattro nomi in uscita dalla panchina. Sette elementi in doppia cifra che vengono conditi da uno stellare 63.1% dal campo e un devastante 50.0% dall’arco. Ai Suns non bastano invece i 30 punti di Devin Booker e i 9 liberi segnati in più rispetto agli avversari.


Morant supera Edwards, ma che duello!

Alla fine è Memphis ad uscire vincente dal tiratissimo match tra Grizzlies e Timberwolves, deciso solamente nel finale dopo 48′ di pura battaglia. Al centro dell’attenzione un solo elemento: il clamoroso duello tra Ja Morant ed Anthony Edwards.
Il primo mette a referto 37 punti, 4 rimbalzi, 10 assist e 2 rubate con un ottimo 14/25 dal campo, intascandosi anche la vittoria finale; il secondo invece è firmatario di una mostruosa prova da 42 punti, 6 rimbalzi e 7 assist con un clamoroso 17/22 dal campo e un devastante 8/9 dalla lunga distanza.
Una prestazione da record per il rookie prodotto di Georgia: il classe 2001 diventa infatti la seconda matricola di sempre a chiudere una partita con 40+ punti senza segnare un libero (l’altro è stato Chuck Person, che nel 1987 ha vinto il premio di Rookie of the Year), la seconda matricola di sempre a far registrare una prova da 40+ punti con 8+ triple a referto (prima di lui solo Roddy Beaubois nel 2010, con 40 punti e 9 triple) e il giocatore più giovane di sempre (19 anni e 273 giorni; unico 19enne) a mettere in piedi una prestazione da 40+ punti con almeno 5 triple a bersaglio.


Altri 40 punti per Beal, altra sconfitta per Washington

Sembra quasi un tabù: ogni volta che Bradley Beal segna 40+ punti, i Wizards perdono (record di 1-6 in stagione, che diventa di 2-15 se tenuto conto della scorsa regular season). Questa volta la sconfitta matura contro i Milwaukee Bucks (privi di Khris Middleton), al termine di una gara combattutissima e di un finale pazzo, con Giannis e soci che stavano quasi per buttare via la vittoria. Washington comunque non perde molto, visto che anche i Pacers, avversari diretti per il 9° posto, non sono riusciti a loro volta ad incassare il successo (ne parleremo nel paragrafo successivo).
Per la cronaca, il tabellino di Beal recita 42 punti (14/24 dal campo, 3/6 dall’arco e 11/14 ai liberi), 4 rimbalzi e 3 assist. Una prova a cui andrebbe affiancata anche quella di Russell Westbrook, autore dell’ennesima tripla-doppia (ora a -3 dal record di Oscar Robertson) con 29 punti (12/20 dal campo), 12 rimbalzi e 17 assist.


Indiana abbiamo un problema

Tolta la partita tra Hawks e Suns, il risultato più sorprendente della notte lo regala la sfida tra Pacers e Kings. Da un lato una squadra praticamente al completo e in corsa per un posto ai playoff, dall’altro una franchigia con vari uomini chiave fuori e che a questa stagione non ha più nulla da chiedere: come non pronosticabile a vincere è stato il secondo team, ovvero Sacramento.
Indiana qualche tempo fa si trovava ad una sola vittoria dal quarto posto, ora invece si trova a rischio 10° posto: un percorso, quello culminato con la sconfitta di questa notte contro dei californiani senza Barnes, Fox e Haliburton, che vede i Pacers incassare solo 4 successi dalle ultime 11 uscite, dimostrandosi squadra troppo imprecisa e priva di carattere. Non a caso ci sono diversi malumori interni e si parla di un cambio di allenatore in vista della prossima stagione.


Note a margine

Continua il convincente percorso NBA di Facundo Campazzo, che nella notte aiuta i suoi Nuggets a superare i Knicks con una prova da 16 punti (5/12 al tiro), 9 rimbalzi, 4 assist, 5 rubate e 2 stoppate: si tratta del primo giocatore della franchigia del Colorado dal 1989 (quando a riuscirci fu Fat Lever) a mettere a referto 5+ palle rubate in due partite consecutive (ne aveva rubate 5 anche ai Lakers due giorni fa).

Altra prova da MVP per Joel Embiid, che stende gli Houston Rockets mettendo a referto una doppia-doppia da 34 punti (10/17 dal campo, 14/16 ai liberi) e 12 rimbalzi in circa 24′ di gioco: si tratta del primo giocatore nella storia dei 76ers a realizzare una prestazione da 30+ punti e 10+ rimbalzi in non più di 25 minuti d’azione.

Gli Spurs nella notte subiscono una nettissima sconfitta contro i Jazz (126-94) e si trovano ora al 10° posto della Western Conference con solo una partita e messo di vantaggio sui Pelicans. Nelle ultime sette partite stagionali le due squadre si giocheranno l’accesso al play-in tournament e, di conseguenza, la possibilità di partecipare alla postseason.

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