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Atlanta dilaga nella ripresa e vola sul 3-1, i Suns pareggiano i conti con i Lakers

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I primi verdetti della nona giornata dei playoff NBA 2021 arrivano nella serata italiana, con gli Atlanta Hawks che dilagano nella seconda metà di gara e si prendono il 3-1 contro i New York Knicks, mentre i Phoenix Suns sfruttano l’infortunio di Anthony Davis per impattare sul 2-2 la serie con i Los Angeles Lakers.


Atlanta ad un passo dal chiudere i conti con New York

I Knicks sono partiti con il piglio giusto, ma si sono arenati troppo presto. Randle e Rose infatti guidano i compagni in una combattutissima prima metà di gara, con le due squadre che si scambiano più volte la leadership del match e procedono spesso e volentieri con dei botti e risposta. Dopo 24′ di sostanziale equilibrio, all’intervallo lungo la partita vede i padroni di casa avanti sul 53-49. Nella ripresa però rientra in campo una sola squadra: i newyorkesi infatti tornano a mostrare tutti i propri limiti e le proprie fragilità su ambo le metà campo, con gli Hawks che ne approfittano per azzannare la partita trascinati dal solito Young. Atlanta che nella seconda metà del match va anche oltre le 20 lunghezze di vantaggio, incassando alla sirena finale il punto del 3-1 che mette definitivamente spalle al muro i Knicks.

Ad un Trae Young da 27 punti e 9 assist si affiancano le prestazioni di Collins (22 punti e 8 rimbalzi) e, soprattutto, del nostro Gallo (21 punti). Huerter e Capela forniscono un solido supporto quando chiamati in causa, mentre Bogdanovic si accende di tanto in tanto. Nel complesso Atlanta gioca una partita solida, bilanciando con una difesa efficace la giornata non proprio spettacolare al tiro (43.9% dal campo, 38.5% dall’arco).
Cosa che invece non è riuscita a fare New York, la quale nei momenti bui a livello offensivo si è pure ritrovata a subire con costanza nella propria metà campo. Randle da qualche buon segnale di vita (23 punti, 10 rimbalzi, 7 assist), Barrett incide discretamente (21 punti, 6 rimbalzi, 4 assist) e Rose piazza il solito contributo da leader d’esperienza (18 punti e 6 assist). Il problema è che oltre a questo trio non rimane praticamente nulla, con Bullock che risulta praticamente assente e Burks che spara a salve. In uscita dalla pachina si salva Toppin, il quale tuttavia emerge solo nel finale con la partita ormai chiusa.


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I Lakers perdono Davis, Phoenix trova il 2-2

Senza incidenti di percorso chissà, probabilmente la vittoria l’avrebbero ottenuta lo stesso i Suns. O magari i Lakers sarebbero emersi alla lunga e avrebbero allungato sul 3-1. Fantasie a parte, è Phoenix a portarsi a casa una combattuta gara-4 che ha visto come episodio chiave l’infortunio di Anthony Davis ad un minuto dalla pausa lunga: il lungo gialloviola ha riportato un problema all’inguine sinistro e non è più rientrato in campo, con il suo stato per gara-5 che rimane al momento incerto.
Il match è stato davvero pimpante nei primi 24′ di gioco, con diversi parziali e contro-parziali e molti cambi di leadership: dopo le prime due frazioni gli ospiti conducono sul 54-50. Nella ripresa Paul e soci partono molto forte e tentano la fuga andando oltre la doppia cifra di vantaggio. I Lakers non trovano alcuna risposta, ma non lasciano mai andare definitivamente la partita. Così, un po’ a sorpresa, negli ultimi 4′ i losangilini tornano a più riprese sotto la doppia cifra, senza però trovare la giusta combinazione di giocate per riaprire seriamente la partita.

Ottimo l’impatto di un Chris Paul (18 punti, 9 assist, 3 rubate e 0 perse) che sembra aver superato i problemi alla spalla, così come assolutamente validi sono i contributi di Crowder (17 punti, 7 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate) ed Ayton (14 punti, 17 rimbalzi, 2 rubate). Booker e Bridges rivestono invece un ruolo marginale in fase offensiva (28 punti in due con un pessimo 9/26 al tiro), ma il buon Mikal svolge un grandissimo lavoro a livello difensivo. In uscita dalla panchina da annotare l’apporto di un discreto Payne (13 punti). Suns che tirano male (43.5% dal campo, 28.6% dall’arco), ma che riescono anche a difendere alla grande (giocando molto fisicamente) concedendo veramente poco ai propri avversari.
La truppa di coach Vogel non vince sicuramente la gara di tiro (39.5% complessivo), così come perde il confronto a livello difensivo: troppi i tiri aperti concessi a Phoenix e soprattutto troppo lo spazio concesso nel pitturato. Sicuramente sul rendimento della squadra influisce la performance a metà di Davis (avere Drummond in campo non è decisamente la stessa cosa, mentre Gasol si è espresso su buoni livelli), anche se l’ex Pelicans in 19′ aveva accumulato appena 6 punti con un pessimo 2/9 al tiro. James prova lo stesso a trascinare i compagni (25 punti, 12 rimbalzi e 6 assist per il #23), ma trova solo aiuti sporadici. Schroder non ingrana, Caruso, McLemore e Matthews si accendono solo in poche occasioni e Kuzma continua a fare enorme fatica.

Al momento, sebbene i Suns non abbiano espresso grande basket a livello offensivo (o meglio, lo hanno espresso solo a tratti), l’ago della bilancia è sicuramente la figura di Davis: una sua assenza nelle prossime partite potrebbe infatti compromettere l’avventura dei Lakers ai playoff.


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