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Trae Young disapprova le nuove regole: “Troppi falli non fischiati”

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In questo avvio di stagione al centro delle discussioni di appassionati e addetti ai lavori, tra altre tematiche, c’è sicuramente l’introduzione del nuovo metro arbitrale: un regolamento più serio volto a punire (con un non fischio o un fallo offensivo) i contatti innaturali nelle azioni di tiro. E ovviamente sotto i riflettori non potevano che finire i giocatori che negli anni più hanno abusato di un insieme di regole alquanto permissive: da James Harden a Trae Young, passando per Luka Doncic.

Va comunque evidenziato che gli arbitri, a quanto pare, devono ancora prendere la mano con il nuovo metro, visto che se da un lato finalmente non vengono più fischiati quei (sempre meno frequenti, fortunatamente) contatti innaturali piuttosto imbarazzanti, dall’altro gli uomini in grigio sembrano lasciar correre un po’ troppo. Al di là infatti dei plateali contatti “artificiali” su tiro, i detentori del fischietto spesso non puniscono contatti piuttosto evidenti e considerati ancora fallosi (la NBA non ha cambiato tutte le regole, ma solo alcune).

E proprio sull’argomento è recentemente intervenuto Trae Young.

“Ci sono un sacco di falli non fischiati. E’ basket. Sembra che stiano ancora imparando il nuovo regolamento e che… non so. Non voglio essere multato troppo, ma è frustrante.
Ho sentito James (Harden) dire di vedersi danneggiato, ma qui non è questione di uno o due giocatori. Basta vedere le partite. Damian Lillard probabilmente non ha mai segnato 17 punti di media dal suo anno da rookie. Book (Devin Booker) ne sta facendo 18 a partita.
Ci sono molte cose che non vanno. Se un giocatore penetra e il difensore gli fa perdere l’equilibrio è ancora fallo, che si usi la parte bassa del corpo o le mani. Fermarsi e cercare il contatto volontariamente è un’altra cosa. Capisco che si siano volute limitare alcune situazioni e ci sono cose di queste nuove regole che condiviso, ma altre che invece andrebbero sanzionate. E si mette a rischio l’incolumità dei giocatori. Soprattutto nel caso di giocatori piccoli come me che affrontano avversari più grossi e più forti che usano il fisico utilizzando braccia e gambe per contrastarmi”

Sul discorso in generale non si può che concordare con Young, anche se i giocatori citati non sono molto azzeccati. Di Harden avevamo già parlato, mentre per Lillard e Booker si prospettano due situazioni diverse.
Il primo, che sta viaggiando a 17.8 punti di media (career-low; nella stagione da rookie chiuse con 19.0), ha cisto si ridursi il numero dei viaggi in lunetta da 7.0 a 4.5, ma si tratta di uno scostamento decisamente piccolo che nulla a che fare con il rendimento generale del prodotto di Weber State, il quale sta tirando con un misero 33.3% dal campo e un a dir poco pessimo 17.1% dall’arco. Anche Booker (che sta timbrando 21.5 punti a match, secondo dato più basso dopo la sua stagione da rookie) ha visto ridursi le presenze dalla linea della carità, da 6.0/7.0 a 3.5, ma anche in questo caso parliamo di uno scostamento decisamente poco penalizzante, soprattutto in riferimento al 40.7% dal campo (career-low) e al 33.3% dall’arco (secondo dato più basso in carriera).

Per quanto riguarda Young invece, la situazione riguardante i viaggi in lunetta è più evidente: ad oggi infatti la star degli Atlanta Hawks si è vista praticamente dimezzare i tiri liberi, passando dagli 8.7 della scorsa stagione ai 4.4 di quella attuale.



(dati aggiornati al 29/10)

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